"Il linguaggio come orizzonte, è in grado di fare il mondo attraverso minime variazioni semantiche (nel corso del tempo) che però "producono", ad esempio, una Weltanschauung -una visione del mondo: una Weltanschauung- di ragione oppositiva(..). Mi pare ormai palese(..) la conseguenza di quanto, sin dal 1975 (LE GROUP ET L'INCONSCIENT) Anzieu scriveva: "Il problema non è di ripetere ciò che Freud ha trovato in presenza della crisi dell'epoca vittoriana, é di trovare una risposta al disagio dell'uomo moderno nella civiltà attuale" -LA SOCIETÀ MANIACALE, R. Cheloni, 1996-. Tutto ciò che oggi si sta avverando sul fronte dei fenomeni sociali a cui stiamo assistendo 'attoniti' (per lo meno coloro che mantengono viva la loro indentità storica) già nel 1996 in questo piccolo e sostanzioso libro 'maledetto' proprio per la sua preveggenza era stato preannunciato. Non si trattava di una 'previsione magica', ma dell'analisi precisa di come l'uso del linguaggio politicamente corretto abbia stabilito fantasie inconsce che sono divenute 'realtà' nella vita sociale (oltre che individuale). e pertano inconsapevolmente agite. L'Analista ai nostri giorni più che mai è chiamato all'analisi dei 'fatti sociali' e a dire ciò che l'inconscio manifesta in quanto avviene. L'INCONSCIO È DIVENUTO PADRONE INCONTRASTATO DEL VIVERE QUOTIDIANO, IL TEMPO ANNULLATO E, CON IL TEMPO, LA DIFFERNZA TRA GENERAZIONI, LA DIFFERENZA FRA 'NEVROSI' E 'PSICOSI': LA PATOLOGIA NON VIENE PIÙ RICONOSCIUTA COME TALE, MA CONSIDERATA UN 'MODUS VIVENDI'. GLI PSICOANALISTI SONO DISPOSTI A 'PERDERE IL CONSENSO' (FREUD LO SAPEVA BENE!), MA NON SONO DISPOSTI A CELARE CIÒ CHE SCOPRONO COME INELUDIBILE ALLA COSCIENZA ATTRAVERSO LA RICERCA ANALITICA. LA PSICOANLISI HA MOLTO DA OFFRIRE IN QUESTA SOCIETÀ ESSENDO CAPACE DI TOLLERARE IL DISAGIO DELLA CIVILTÀ E PROPORRE UN MODO DI PENSARE CHE NON NEGA L'INCONSCIO, MA LO PORTA ALLA LUCE.
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