"Il nome libido può ancora essere usato per le manifestazioni della forza dell'Eros, allo scopo di distinguerle dall'energia della pulsione di morte (la nostra concezione odierna è approssimativamente questa: affermiamo che la libido partecipa ad ogni manifestazione pulsionale, ma che non tutto in quella manifesatzione è libido). Dobbiamo confessare che ci è molto difficile cogliere quest'ultima, in un certo senso la indoviniamo soltanto nello sfondo, dietro l'Eros, e addirittura ci sfugge se non si svela frammischiandosi ad esso(..). MA ANCHE DOVE ESSA FA LA SUA COMPARSA SENZA ALCUNA MIRA SESSUALE, ANCHE NEL PIÙ CIECO FURORE DISTRUTTIVO, NON SI PUÒ MISCONOSCERE CHE AL SODDISFACIMENTO DELLA PULSIONE DI MORTE SI RIALLACCIA UN GODIMENTO NARCISISTICO ELEVATISSIMO, POICHÉ ESSA OFFRE ALL'IO L'APPAGAMENTO DEI SUOI PIÙ ANTICHI DESIDERI DI ONNIPOTENZA(..)". S.Freud-SFO vol. 10, Il Disagio della Civiltà, p.608...E come non pensare che ai nostri giorni la 'Società maniacale' come la definisce R. Cheloni (nel suo testo tanto attuale) ha messo in atto la negazione dell'azione silente e distruttiva della pulsione di morte quando agisce 'slegata' (perché negata nella sua azione costante) dal legame con l'Eros..?
Come non interrogarsi sul Diritto quale garanzia della possibilità di trovare e porre il limite? E' davvero oggi necessaria la presenza dell'ANALISTA TESEO capace di ri-tessere la tela all'interno di una realtà tanto complessa quale quella che stiamo vivendo. Complessa pur all'interno di una sconvolgente e atroce 'banalità' qual'è la negazione del 'male'...Eppure l'analista accorto sa ascoltare il dolore che vi si cela, poichè vi è stato prima della negazione e dell'odio un 'dolore troppo grande' che ha reso 'impossibile' saper amare...bambini per sempre, ma anche bambini 'abbandonati' alla 'gestione autonoma' (delirante) della propria pulsionalità
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