"Spetta forse oggi allo psicoanalista, che si presume non imbracato nel novero di coloro che si palesano come sempre pronti a spacciare le proprie egoistiche passioni sotto il gonfalone dell'universale, far proprio l'ammonimento di Bion:
'La sfida che minaccia la civiltà odierna non dipende dall'ambiente, ma da impulsi e motivi inconsci. Il progresso della civiltà dipende dalla giusta risposta a questa domanda'.
Pare che un impulso particolare serpeggi nel sociale, producendo un oblio della storia, anche recente e una contemporanea assoluzione da parte del tribunale della morale: violenza agita e suggerita, invidia patologica come motore del mutamento, amorevolezza che cela qualcosa di beffardo e subsannante, vacuità solenne ... Sembra che nella "cultura" dei media e degli ingegni che fondano oppinioni corrive quanto fortunate, si sia sciolta l'ultima reticenza al pudore allusivo della parola, quasi uno spettramento di un'audacia troppo a lungo trattenuta".
Roberto Cheloni
La società maniacale
Zita 15.10.2013
Sempre più osserviamo sconcertati quanto la mancanza di un ordine costituito e dato ostacoli la crescita dei ragazzi e quanto nel desiderare la dipendenza non riescano a riconoscerla come necessaria; la psicoanalisi, ma soprattutto lo psicoanalista ha oggi un compito davvero 'impossibile' (come diceva Freud) ridare voce e parole alla speranza a chi non sa più neppure di cosa si tratta...straordinaria la predittività di questo scritto di R. Cheloni, ora in "SCRITTI, 1996-2010"
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